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Compagnia teatrale 'Ndescenze! PDF Stampa Email

Foto fratelli MarxNell'autunno del 1998 nasce un gruppo teatrale autogestito che si caratterizza per la ricerca di testi sempre diversi, appartenenti a differenti generi, sia per approfondire la conoscenza dell'arte del teatro che per sperimentarne le modalità di approccio. La compagnia dal 2001 è supportata dal Dopolavoro Ferroviario di Udine e fa dunque parte dei gruppi culturali sotto l'ala di questa associazione, inoltre dal 2005 è ospitata presso la sede del Circolo Culturale e Ricreativo Nuovi Orizzonti, e quindi collabora alle attività ricreative del Circolo.

Il lavoro propedeutico alla teatralità è fondamentale per chi recita per la prima volta ma serve principalmente per formare un gruppo affiatato, infatti prima di preparare lo spettacolo vero e proprio si lavora per alcuni mesi su un Laboratorio di teorie e tecniche teatrali propedeutiche alla recitazione, provando esercizi di training motorio, movimento nello spazio, ritmica e gestualità, emissione e uso della voce, dinamica di gruppo e improvvisazione.

Il collegamento con il training permette di ideare soluzioni sceniche e costruire i personaggi: si sviluppa dapprima la libera interpretazione espressivo-registica dei partecipanti, che in un secondo tempo viene incanalata dalla coordinatrice per la messa in scena.

Successivamente questo bagaglio di conoscenze sull'arte della rappresentazione viene applicato in pratica al copione scelto.

Gli obiettivi di questo lavoro su se stessi si perseguono sia per cercare una buona qualità dello spettacolo che come formazione personale dell'individuo. Questo permette sia di approfondire la conoscenza dell'arte teatrale che di provare su se stessi, come individui, modalità di approccio alla vita e agli altri.

Il Gruppo Teatrale 'Ndescenze! si caratterizza per la ricerca di testi sempre diversi, appartenenti a differenti generi, sia per approfondire la conoscenza dell'arte del teatro che per sperimentarne le modalità di approccio.

Dopo 10 anni di attività, abbiamo voluto dare una svolta al nostro percorso di lavoro. Infatti stiamo lavorando parallelamente a due progetti: il primo prevede lo storico gruppo aperto a tutti come sempre, suddiviso nella fase di laboratorio e successivamente la preparazione dello spettacolo. La novità è il secondo gruppo, costola del primo, dedicato alle persone che dopo diversi anni di partecipazione volevano provare nuove tecniche teatrali e aperto anche a nuovi arrivati con già qualche esperienza nel settore dello spettacolo.

Ogni anno la compagnia è aperta ai nuovi partecipanti che, tramite questo tipo di preparazione, ben presto diventano elementi del gruppo al pari di chi lo frequenta già da anni.

 

Abbiamo messo in scena fino a oggi:

  • “Vampiri allo Specchio” - doppia serata su Dracula, con parodia (2014)
  • “Legali? Legali!” mise en scène dalla radio comica americana anni '30, “Sogno Reloaded” rielaborazione contemporanea del Sogno (2012)
  • “Di Mummia ce n'è una” da Quattrocchi e Cattivelli e “Tutto quello che ci interessa della vita” da A. Campanile, E. De Filippo e C. Vittici (2011)
  • ”Le Cognate” da M. Tremblay e “Salomè” da O. Wilde (2010)
  • “American Lie” da R. Franco e “Dracula” da B. Stoker (2009)
  • “Ma è assurdo! Sceme di vita?” da A. Campanile, E. Ionesco e K. Valentin (2008)
  • “La piccola bottega degli orrori” da Roger Corman e Frank Oz (2007)
  • “Il senso della vita” tratto dagli sketches dei Monty Python (2006)
  • "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare (2005)
  • Una rilettura in chiave anni Sessanta di “Frankenstein Junior” di Mel Brooks (2004)
  • “Legali da legare - gli show radiofonici dei Fratelli Marx” (2003)
  • “Deus ex machina” di Woody Allen (2002)
  • “Chi ruba un piede è fortunato in amore” di Dario Fo (2001)

Le prove del gruppo si tengono da ottobre a maggio, il lunedì e il martedì, dalle ore 21.00, presso la sede del Circolo, in Via Brescia 3, località Rizzi (Riçs) - Udine.

Info e iscrizioni: Arianna Romano:  347 873 7763,  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Foto Compagnia Ndescenze 2014Foto Compagnia Ndescenze 2018

Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Giugno 2018 16:18
 
Verità per Giulio Regeni PDF Stampa Email

Verità per Giulio Regeni - Amnesty International

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 17 Marzo 2016 17:38
 
La Farie dei Rizzi PDF Stampa Email

La centrale elettrica / bottega del fabbro (Farie) di Parisio Zorzutti

foto Parisio ZorzuttiAi Rizzi, nel 1911, Parisio Zorzutti, un giovane intraprendente discendente di una famiglia di fabbri e ricercatore nel campo dell’energia elettrica, realizzò due centrali termoelettriche, site dove ora si trova la “Farie”, ovvero il laboratorio del fabbro, in via Milano 52. Tale laboratorio fu realizzato all’inizio del ‘900 dallo stesso Parisio e da Leonardo Zorzutti, suo fratello, anche se già era operante una bottega di fabbro nella vicina casa di famiglia.

Parisio Zorzutti, oltre ad essere un apprezzato fabbro, fu anche e soprattutto illuminato ricercatore nel campo della produzione di energia elettrica ed abile orologiaio (costruì fra l’altro quello del campanile dei Rizzi e di un altro paese vicino), inoltre progettò macchine e strumenti di lavoro considerati innovativi per l’epoca.

All'inizio del ‘900, il giovane Parisio prima ideò una centrale idroelettrica, senza poterla realizzare a causa della mancata concessione ad installare un impianto sul vicino canale Ledra, poi prosegui la sperimentazione progettando una centrale termoelettrica, alla cui sperimentazione partecipò anche lo scienziato Arturo Malignani.

La centrale era costituita da un motore alimentato ad “olio pesante”, cui seguì un altro impianto più potente alimentato a “gas povero”, come recitano i documenti dell’epoca. La caldaia veniva raffreddata con l’acqua della vasca adiacente (tutt’ora visibile) che veniva alimentata da un ruscello che partiva dal vicino canale Ledra. La produzione dell’energia fu prima ad uso privato, poi venne utilizzata anche per la pubblica illuminazione. La sperimentazione proseguì fino al 1913, anno in cui il suo ideatore Parisio Zorzutti morì alla giovanissima età di di trentatrè anni.

Dopo la morte di Parisio, la centrale divenne la nuova bottega di famiglia del fratello Leonardo, prima, e del figlio Ugo Zorzutto poi, ultimo fabbro ancora vivente, che operò fino agli anni ‘90 del secolo scorso, mettendo a frutto l’arte appresa dal padre Leonardo.

Ora il laboratorio, ormai dismesso, conserva ancora la vecchia attrezzatura, strumenti e utensili ed alcuni lavori forgiati appesi ai muri. Le pareti interne ed il soffitto con capriate recano ancora l’annerimento della fuliggine emanata dalla vecchia fucina. Quelle esterne, in mattoni faccia a vista, sono ben conservate, così come le vecchie finestre con inferriate e le porte.

(Testo: Dario Rizzi - Fonti: documenti d’archivio del Comune di Udine e testimonianze orali di Ugo Zorzutto. La variazione del cognome, Zorzutti prima e Zorzutto poi, è dovuto ad un errore dell'anagrafe risalente al 1920 circa)

Valorizzazione

La Farie dei Rizzi è meta di frequenti visite di appassionati e, ad uso didattico, di numerose visite di scolaresche. É stata inserita in un progetto di collaborazione con la Scuola Secondaria di I grado “Via Divisione Julia” - Udine, sedi “G. Ellero” e “G. B. Tiepolo”. La visita si colloca all'interno del Progetto lingue e culture minoritarie: “Tipologie edilizie locali di tipo produttivo e cultura materiale”, ed ha comportato la visita al sito dei Riçs ed un Laboratorio di battiferro. Altre visite sono in programma con la Scuole Elementare Enrico Fruc dei Rizzi.

Ultimo aggiornamento Giovedì 31 Gennaio 2013 00:54
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