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Lunedì 01 Novembre 2010 01:00
Carlo Stragapede

Carlo Stragapede ha sedimentato la sua conoscenza del disegno negli anni, coltivando un figurativo che sorgeva da una lettura storico artistica appassionata e competente, e da una sperimentazione classica, modulando il disegno alle cui spalle c'era comunque uno studio rigoroso, vorrei dire, euclideo e matematico.

Oggi quella fase potrebbe essere considerata superata perché l'artista opera ricavando immagini informatiche e, dallo studio dei social networks, dalla complessità dei mondi d’Internet, raccoglie idee e suggerimenti. La base segnica rimane e con essa la competenza pittorica, ma anche la consapevolezza dell'estrema duttilità del colore in tutte le sue articolazioni cromatiche.

Il disegno salvaguarda la contaminazione multimediale, ridefinendolo nei toni, ricostruendolo negli spazi dipinti.

Questo passaggio è un salto di qualità anche sul piano ideologico e, mentre sul piano tecnico conserva alcuni segreti, che per complessità debbono essere sottaciuti, sul versante filosofico, invece, si afferma sottolineando l'infinitezza degli strumenti a disposizione della creatività richiamando comunque ad una riflessione: come essa è senza confini, cosi la tecnologia è sfida inalterata nella nostra quotidianità.

Sul piano dei supporti che ricevono queste immagini va sottolineato lo studio dei materiali quali il metacrilato trasparente, l'acridite opalina, l'MDF, e soprattutto il Corian. L’utilizzo di tecniche espressive e lo studio della loro ricettività implica l’analisi di una nuova luminosità e quindi una scommessa storica della ricerca della luce che ancora una volta si attualizza con la sperimentazione di nuove contaminazioni, alle quali Carlo Stragapede non si sottrae.